X-Men

| 12 commenti

La mia generazione si chiama con una lettera. E non una lettera qualsiasi: la X, l’incognita. Definizione azzeccata per descrivere i ragazzi maturati negli anni ’90. Senza più certezze scolpite nella pietra; senza alcun valore dominante che potesse guidare chi non aveva la capacità, la passione o la cultura per inventarsi le proprie battaglie. La massa di ignavi, indifferenti, opportunisti, la maggioranza silenziosa, insomma, s’è ritrovata senza più bandiere da seguire. O meglio, ne sono nate parecchie, di bandiere, ma tutte molto piccole, nuove, tutte distanti, e tutte troppo faticose da portare in giro in modo un po’ svagato. Gli ’80 avevano i soldi, i ’60 e i ’70 avevano la politica. Prima ancora c’era la tradizione, la fede, le convenzioni sociali. Noi avevamo tutto.

"Crisi di valori", così la chiamavano gli adulti, scomodando sociologi da talk show, senza neppure preoccuparsi di aprire la finestra e guardare che tempo faceva. Crisi di valori, certo, ma dei loro valori. Noi i valori li avevamo tutti a nostra disposizione, più di qualsiasi generazione che ci ha preceduto, ce ne siamo anche inventati di nuovi, che bravi. Tutti davanti a noi, come al supermarket.

Avere tutto è dannatamente faticoso, per chi cerca un cartello luminoso che gli indichi la via. E’ un po’ come non avere niente, se non si sa scegliere; ma con la consapevolezza di non poter scaricare sul fato la colpa della propria inettitudine. La Generazione X ha dovuto arrangiarsi, imparare a fare scelte. Qualcuno c’è riuscito, bene o male, altri si sono lasciati vivere, molti si sono concentrati su loro stessi. Parecchi altri si sono arrabbiati, senza neppure sapere perché.

Kurt Cobain è diventato, suo malgrado, il portavoce di un confuso sentimento di rabbia che sembravamo incapaci di gestire o, almeno, capire. Molti speravano che fosse lui a darci quelle risposte che cercavamo. E lui s’è fatto saltare il cervello. Bella risposta del cazzo, lasciatelo dire Kurt.
Non aveva la stoffa del leader, né voleva esserlo, e ha scelto il modo più spettacolare e rapido per abdicare. C’ha provato, a farsi odiare. "Le ansie giovanili hanno fruttato bene, ma ora sono annoiato e stanco"*, come dire "v’ho preso per il culo, ma ora basta, lasciatemi in pace". Non gli hanno dato retta. E lui s’è fatto saltare il cervello. Lasciandoci quella sciroccata di sua moglie in eredità.

A distanza di dieci anni ci sono ancora degli stronzi, come me, che cercano di leggere tra le righe di qualche suo misterioso testo. Sperando di trovare delle risposte che non verranno certo da lì. E che fanno della sociologia da due soldi, solo per non ammettere che non sanno dove girarsi, non sanno quale battaglia devono andare a combattere. E ancora nessun cartello luminoso in vista.

* "Teenage angst has paid off well, now I’m bored and old"
Serve the Servants – Nirvana

12 Comments

Rispondi a hardla Annulla risposta

-->