Understatement understood

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hardla 32In casa mia eventi come ricorrenze, compleanni et similia, vengono accolti con un naturale disinteresse. Niente di osentato, sia chiaro, semplicemente naturale. Da piccolo ho avuto qualche festa di compleanno, e ricordo di essermi pure divertito, ma crescendo queste faccende hanno perso significato, come per i miei genitori, del resto. Quindi una pacca sulla spalla, un bacio sulla guancia e, ovvio, un regalo, sono più che sufficienti per me. Soprattutto se il regalo è un grandioso cofanetto coi DVD della Pantera Rosa. Ma questa è un’altra storia.
Alcuni miei amici, invece, amano celebrare con palloncini, striscioni e cappellini di carta: nulla di male, sia chiaro, anche se queste cose, superata una certa età, rischiano di sembrare un po’ artificiose. Io, almeno,  mi sentirei fuori posto in una festa così, soprattutto se il festeggiato fossi io. Perché un invitato può in qualsiasi momento defilarsi dietro una tenda di velluto e far finta di ammirare i ricami in rilievo, ma dal cosiddetto "protagonista" della serata ci si aspetta una certa partecipazione e una buona dose di entusiasmo. Qualità che, spesso, mi fa difetto.
Per fortuna i miei amici capiscono il mio naturale understatement e si regolano di conseguenza. Niente palloncini, niente festa: no George Clooney, no party. E il Martini lo sostituiamo con del Rum buono, che è pure meglio. Serate come quella di ieri, nella loro magnifica imperfezione, sono perfette. Per me, almeno. Un sabato sera passato a fare le cose che preferisco fare al sabato sera. Tutto molto naturale, senza forzature, senza bisogno di organizzazione. "Andre, stasera usciamo, vero?" – "Occhei". Fine. Ciò che rende speciale una serata come quella di ieri, e lo scrivo col rischio di smascherare il lato sentimentale di Andrea (che qui Hardla, una volta tanto, c’entra poco), è che molti dei miei più cari amici hanno trovato naturale fare in modo di esserci, senza inviti formali, tutti insieme. Quelli che ci sono sempre e quelli che magari hanno preso un aereo dalla Germania o si sono fatti 4 ore di macchina per arrivare. Che fosse anche il mio compleanno, in fondo, non era importante, per me come per loro. Ogni volta che succede, che sia il tre di dicembre o il 20 giugno, è comunque un’occasione speciale. Però il tre di dicembre mi fanno anche dei bei regali, e non posso certo dire che la cosa mi dia noia…

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