Una gita in pianura

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gradinata nordAvevo in mente un bel resoconto, su una trasferta calcistica. Quindicimila tifosi che invadono un’altra città ed entrano in uno stadio con ventunmila posti. Stamattina mi ero deciso a scriverlo, nonostante il risultato non sia stato quello che tutti speravamo. Ma stasera trovo un racconto simile sul blog di Spassky, grossomodo le cose che volevo scrivere io con parole diverse: tanto eravamo insieme, abbiamo visto e fatto le stesse cose, mi è passata la voglia, che poi magari dice che copio.
Una cosa però voglio dirla, in tutti questi anni il Genoa, per conquistarsi l’azzeccato nomignolo "Vecchio Balordo", ci ha abituato a queste "sofferenze", metteteci la s minuscola, le virgolette, lo so che i problemi al mondo sono altri. Ma che poi quando ti ritrovi ad aspettare per dieci anni una cosa, qualsiasi cosa, vederla lì a portata di mano e non poterla raggiungere proprio ora, nel momento in cui tutto è perfetto, beh è normale prendersela. Uscendo dallo stadio, ieri sera ho pensato "alla prossima non ci vado, non ce la faccio a soffrire così per altri novanta minuti", perché c’è ancora una partita, poi si vedrà…
Vado a dormire presto, ho sonno. Ieri sono trornato da Piacenza alle due. Domani mi devo svegliare presto, devo andare a comprare i biglietti della partita prima che finiscano.

Aggiornamento del mattino dopo: pare che non sia stato l’unico ad avere quest’idea, ma dopo solo 1 ora e mezza di coda avevo in mano i biglietti. La coda era mooolto più lunga, ma nella foto non ci stava.

coda

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