Tragedia greca

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Allora, mettete questo tizio di Stoccarda, Demetrius Soupolos (29 anni, chiaro ceppo ariano) e la sua mogliettina ex reginetta di bellezza. Mettete che i due tizi vogliano disperatamente avere un figlio ad allietare le loro nottate insonni, ma purtroppo lui risulti sterile. Dal momento che, come abbiamo già notato, Demetius è nordico, e quindi privo di quei deprecabili retaggi culturali sulle corna tipici di noi mediterranei, la sua prima idea è quella di chiedere al vicino di casa di impregnare la pulzella. Pagando il disturbo, naturalmente. Una mente illuminata.

Il vicino, scelto perché padre di 2 figli e piuttosto somigliante al marito cornendo, si fa le sue riflessioni, pensa al mutuo, pensa alla reginetta di bellezza, e alla fine accetta, seppur con doveroso fastidio e riluttanza. E con buona pace di sua moglie che, evidentemente nordica pure lei, non sembra aver problemi di sorta nei riguardi di tutta la faccenda. E neppure l’ex reginetta, ad essere sinceri.

Passano sei mesi e la signora Soupolos non s’ingravida. Nonostante i 72 (settantadue, lo scrivo anche in lettere perché non ci siano fraintendimenti) faticosissimi tentativi. Tre sere a settimana, per sei mesi, fatevi i vostri conti. Il vicino, a questo punto, mi  sembra avere preso molto seriamente il suo impegno contrattuale. Vorrei vedere se al suo posto ci fosse stato il classico lavativo italiano.

Dopo i 72-settantadue tentativi, al marito viene il sospetto che, forse, qualcosina non stia funzionando come programmato. E con molta cortesia chiede, se non è troppo disturbo, al vicino se potesse, con calma eh che tutti quanti abbiamo i nostri impegni, ma se per caso non potesse fare una visitina dal dottore, che magari, non sarà sicuramente il caso, ma che dio non voglia che ci sia qualche problemino in zona cazzo.

Il vicino allora altrettanto cortesemente risponde che in effetti, considerando anche i due pargoli già sfornati, lui di problemi in zona cazzo non ne ha. L’ex reginetta di bellezza conferma con entusiasmo. Il vicino decide comunque, per scrupolo, di fare lo stesso un controllino. In fondo il cornuto ha già pagato, sembra un atto di rispetto verso chi gli sta dando così tanto.

E qui scatta il colpo di genio dello scrittore di questa meravigliosa tragedia greca. Perché il vicino di casa effettivamente un po’ steriluccio, alla fine, lo è davvero. E, manco a dirlo, la signora vicino di casa, ammette che, ora che ci pensa, i due figli mica li ha concepiti con suo marito. E che avrebbe voluto dirglielo, ma le era proprio passato di mente perché c’aveva l’arrosto sul fuoco. E qui finalmente capiamo perché aveva preso così sportivamente tutta la faccenda dei 72 tentativi.

Alla fine di tutto questo casino l’unico dato certo è che l’ariano greco ha pagato un sacco di soldi il vicino per trombargli 72 volte la moglie. Figli niente. Quindi almeno rivorrebbe i soldi indietro, visto l’evidente fallimento dell’impresa. E ci mette di mezzo gli avvocati.

Il vicino, dal canto suo, replica che mica glielo aveva garantito il figlio. Aveva solo promesso di darsi da fare al meglio delle sue possibilità.

E che l’abbia fatto dobbiamo proprio dargliene atto, no?

La parola al giudice…..

 

 

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