Tele Visioni

| 17 commenti

Ieri mi sono concesso un simpatico diversivo dalle noiose faccende della tesi. Non ho resistito, ho dovuto accendere la tivvì e guardare la prima puntata di Matrix, l’atteso ritorno in video di Chicco Mentana.

Il riposo forzato ci ha restituito un Mentana in gran forma, non è rimasto fermo un secondo: nel monolgo d’apertura il cameraman ha dovuto fare prodezze per mantenerlo al centro dell’inquadratura, Chicco continuava a ballonzolare da un piede all’altro. Va bene che il programma si chiama Matrix, ma non è che per tutta la trasmissione devi far finta di schivare inesistenti proiettili. Senza bullet-time, poi.

Matrix è sostanzialmente un talk-show di seconda serata con ospiti politici, un sondaggista, due vidiwall e argomenti di politica o attualità. Sconvolgente, vero? La rivoluzione copernicana della televisione italiana. Come? No, non la struttura del programma. Il fatto che Clarissa Burt non fosse ospite.

Però Chicco è più simpa di Bruno Vespa e, per distinguersi dallo stile imbalsamato del maggiordomo di RaiUno (quello vero, dico, mica l’attore che apre la porta) ci ha regalato gustose candid-camera o interviste realizzate da ex-Iene. Servizi tanto divertenti quanto interessanti. Poco, cioé.

L’argomento del giorno era: Fazio, Ricucci, Banca  d’Italia, le banche, la concorrenza, le scalate, i vu-cumprà in spiaggia, Gigi D’Alessio, Briatore e qualcos’altro che ora, perdonatemi, non mi viene in mente. Forse esiste pure un filo conduttore che unisce tutti queste cose, ma il travolgente eloquio di Giulio  "simpatia" Tremonti deve avermi distratto nel momento critico della trasmissione, e quindi me lo sono perso.

Prima opinione sul programma: un casino organizzato. Organizzato male, però. Tanti argomenti, mai toccati in profondità. L’ansia di presentare il servizio o il sondaggio già pronto ha portato Chicco a troncare più di un discorso proprio mentre stavo iniziando a capire di che cosa si stava parlando. Nota di merito per il jingle utilizzato, "Live and Die" di Paul McCartney (o Guns & Roses per i più giovani), molto meno stucchevole del motivetto di Via col Vento. Scelta peraltro intrigante, che spinge a un bell’esercizio teorico di dietrologia: che sia un messaggio in codice rivolto a qualcuno? A Vespa? A Costanzo? A entrambi?
Lo scopriremo solo vivendo.

17 Comments

Rispondi a Moneta Annulla risposta

-->