Storie dalla strada a sei corsie

| 6 commenti

La strada a sei corsie ha un ponte sulla ferrovia. Si vede Brignole, coi suoi snodi, le rimesse e lo scalo merci. Di tutto quell’intrico di rotaie, alla fine sopravvivono solo due binari che si infilano in galleria per proseguire verso Nervi, Roma, Reggio Calabria. E’ un bel posto, mi piace andarci in sere come questa. Di solito mi fermo presso quell’unico buco nella grata di protezione, sotto la targa di qualche povero cristo, morto in non so quale guerra. Mi fermo lì e ci sto 2, 3, 10 minuti, magari mi fumo una sigaretta e guardo i treni notturni. A volte scatto delle fotografie, ma mi vengono sempre male.

I treni mi passano sotto, lenti, e io guardo le facce che spuntano dai finestrini. Ci sono quelli che fissano le luci dei palazzi, altri fumano, qualcuno si accorge di me, e mi sorride. La faccia sorride, giusto un abbozzo, tanto per dirmi "Guarda che lo so chi sei. Anche se io mi muovo e tu te ne stai fermo lassù, non siamo poi così diversi, anche tu sei un poveraccio come tanti, con le tue gioie e i tuoi problemi, come li hanno tutti". Sorrido anch’io, uno di quei sorrisi che significa "Hai ragione. Buona fortuna". Sono sempre benevolo con le facce della notte. Il loro è un viaggio lungo, mica si fermano a Nervi, forse vanno a Roma, forse a Reggio Calabria.

6 Comments

Rispondi

-->