Se hardla fosse LucignoloDItalia1

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"Ehi ragazzi,
è una notte calda, una di quelle notti che ti fanno venire voglia di  fare follie. E di follie stanotte ne vedremo molte, sulle spiaggie, per i navigli, lungo i viali delle città. Eh si, ragazzi, siete proprio pazzi. Come la nostra amica SerenaDelGrandeFratello, che è andata a esplorare per noi un posto davvero particolare. Dai Serena, stupiscici…"

Ma visto che non sono LucignoloDItalia1, la frase qua sopra non è mai andata in onda, per quanto sia tristemente verosimile. Lucignolo mi fa incazzare. Lasciate perdere i contenuti, discutibili quanto volete, amorazzi dei vip, tendenze alla moda, la vita segreta dei "gggiovani" di provincia, la vita palese dei "gggiovani" metropolitani. Ci sta tutto, in fondo è un rotocalco e nessuno s’aspetta qualcosa di meglio da una trasmissione di questo tipo. Anzi, per certi versi ha uno stile accattivante. Servizi veloci, voce fuori campo, colori, suoni, inquadrature diagonali e montaggio analogico stile "la corazzata potemkin sniffa coca su mtv". Se non altro offre una collocazione più idonea a servizi che, altrimenti, avrebbero trovato spazio su Studio Aperto.
Quello che proprio non sopporto è il continuo richiamo alla trasgressione. Ma è una trasgressione patinata, edulcorata da una qualsiasi valenza negativa, incompleta. Lo stesso tipo di trasgrssione dell’impiegato di banca che in ufficio ascolta Vasco Rossi, illudendosi di trovare un brandello di quella vita spericolata che non ha mai provato. La versione senza caffeina della trasgressione, e perciò fasulla. Fasulla e ruffiana quanto la voce fuori campo che presenta il programma, la voce che parla ai "gggiovani" pur non facendone parte, ma imitandone il gergo. Al massimo può essere il loro zio, quello simpatico, quello che alle feste comandate stai a sentire mentre ti racconta le cose strane che faceva vent’anni fa, quand’era giovane. Usa parole come "pazzia", "follia", "trasgressione" ma condisce tutto con quella sorta di buonismo pedagogico che  bisogna usare coi bambini piccoli, per impedire che facciano cazzate e che la colpa ricada su di te. Non è cronaca, è agiografia, anzi peggio, è raccontare le favolette della buona notte in salsa pop-rock. "Ehi, ragazzi, anche stanotte ne abbiamo viste di belle, ma la settimana prossima Ascanio e Katia ci guideranno in un trasgressivo tour delle tendenze della provincia. Preparatevi."

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