Sakura

| 20 commenti

sakuraL’altro giorno, mentre camminavo per le strade della mia città sotto una pioggia infame, ho notato dei ciliegi in fiore. Dopo averli compulsivamente fotografati col cellulare, non ho potuto evitare di pensare per l’ennesima volta a ciò che è successo e che sta succedendo tuttora in Giappone.

Sakura, in giapponese, è il ciliegio. La fioritura dei ciliegi è uno degli eventi sociali più sentiti laggiù, tanto che i telegiornali iniziano a trasmettere speciali bollettini meteo che indicano, sulla cartina del paese, i punti in cui i ciliegi sono prossimi alla fioritura.

Di più, indicano, man mano che le temperature si alzano, le previsioni di fioritura degli alberi, come i nostri bernacca fanno per i fronti di alta e bassa pressione: dalle aree più calde e meridionali del Giappone, in cui di solito può iniziare già a fine Gennaio, fino alle più fredde zone settentrionali. A Tokyo, di norma, i ciliegi fioriscono verso fine marzo o inizio aprile, a seconda degli anni.

Ora, quindi.

I fiori di ciliegio, secondo la tradizione buddista, simboleggiano la natura effimera della vita. Un monito reso quest’anno ben più consistente da terremoti, tsunami e pericoli nucelari vari.

I Giapponesi vanno pazzi per i ciliegi in fiore. Ci sbroccano davvero e amano farci pic-nic sotto. Tutti i parchi più importanti sono disegnati per raggiungere l’apice della loro bellezza proprio in questo periodo. Sarà forse per questo motivo che i giardini del palazzo imperiale, lo scorso luglio, mi sono sembrati piatti e anonimi. Forse ero semplicemente capitato nel mese sbagliato. Oppure è perché ho un gusto così occidentalmente pacchiano.

Il periodo della Sakura è unanimentemente riconosciuto come il migliore in cui visitare il Giappone. Per i ciliegi, e per il fottuto caldo umido che invece c’è d’estate. Ma più per i ciliegi.
Certo, quest’anno i giapponesi hanno altro da fare che guardare i ciliegi fiorire. E le loro cartine in tv, probabilmente, sono occupate da altri tipi di grafici e numeri. Ma a me mi piace pensare che la mia prossima visita laggiù possa essere in un marzo fresco e assolato, senza radiazioni in giro, le case ricostruite e le ferite rimarginate, per quanto possibile.

E i ciliegi in fiore, naturalmente.

20 Comments

Rispondi a marchesadesade Annulla risposta

-->