Ricapitolando…

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Mi sono reso conto che è un casino di tempo che non scrivo qualcosa qui. Non che l’abbia fatto da altre parti, dicevo così per dire. Sono successe un po’ di cose, in questo periodo.

Tipo che all’Arcivescovo di Genova, che poi è la mia città, beh, a Monsignor Bagnasco è stata recapitata una lettera con dentro un proiettile della seconda guerra mondiale. Si lo so, ne hanno parlato tutti, l’ho detto che arrivo tardi. Media scandalizzati, tutti quanti ci siamo indignati per un atto provocatorio e minaccioso che va a ledere la serenità del Monsignore. Tutti quanti abbiamo pensato ad un ingiustificabile atto di minaccia contro le posizioni, invero piuttosto nette, che la Chiesa ha assunto in merito ad alcune questioni civili.

E in effetti, a caldo, queste reazioni sdegnate potevano anche essere comprensibili. Certo, si dirà, bastava avere un po’ di pazienza. Non infiammarsi di rabbia e paura al primo proiettile arrivato.
La settimana dopo a Bagnasco è arrivato un grilletto, sempre per posta. Dopo due settimane, la parte sinistra del calcio di una pistola. A quel punto lo smemorato prelato ha dovuto confessare alle autorità, non senza un certo imbarazzo, che insomma si scusava tanto d’aver causato un tale casino, e sapete l’età com’è come non è ma beh arrivando alla conclusione, lui il mese scorso s’era iscritto a una raccolta a fascicoli "Costruisci la tua Luger del 1943", iniziativa editoriale in 45 uscite settimanali pubblicata da Hachette. Ma poi se n’era dimenticato.
Il maresciallo dei Carabinieri ha candidamente risposto "non si preoccupi eminenza, può capitare", mentre si piantava un fermacarte nella coscia per trattenere la rabbia.

Cambio argomento, un colpo alla croce e uno alla botte. Qui si viaggia in par condicio, che credete. Altro che Familiy Day e Orgoglio Laico.

Non so, li avete visti anche voi in giro questi manifesti per il 25 Aprile? Qui a Genova ce n’erano parecchi, mischiati a quelli delle prossime elezioni amministrative. Non so altrove.

Ma l’avete visto? Questi Comunisti sono parecchio strani. E’ il manifesto del 25 Aprile, e che c’entra ‘sta qui? La solita fricchettona comunista, coi soliti dread, sporchi e puzzolenti, sicuramente. E il maglione, con quei colori così anni ’70, così anni di piombo, la solita nostalgia della guerra proletaria dei soliti comunisti nostalgici. Che poi ‘sta qui corre, perché sta scappando? Scappa perché ha sicuramente rubato qualcosa, magari la borsa che ha sulle spalle, perché le servono soldi, perché deve comprarsi l’erba, ‘sta comunista fricchettona drogata del cazzo. Perché l’avete vista in faccia, no? Voglio vedere se ‘sta qui non si fa, almeno d’erba o scitto, ma per me anche di qualcosa di più pesante. Eppoi ride, che cazzo ha da ridere? Ma vai a lavorare, invece che andare in giro a rubare e drogarti sul Ponte Milvio, proprio lì dove ci sono tante brave ragazze che appendono i lucchetti ai lampioni con i loro fidanzatini ammodo e con la testa sulle spalle. E tagliati quei cazzo di capelli.
Mi chiedo, è davvero questa l’immagine che i Comunisti Italiani vogliono avre come simbolo dei loro valori? O almeno del 25 Aprile. Si? Davvero? Pazzesco, questi fanatici non cambieranno mai.

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