Questioni di triglia

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Ci sono vari modi di passare una domenica. Si potrebbe andare a fare due passi sul mare, ad esempio. Vento in faccia, un po’ di sole autunnale. Oppure trascorrere tutto il giorno a fare all’ammmòre con la propria bella, per chi ce l’ha. Io invece preferisco sputtanare pubblicamente la mia dignità, più di quanto non abbia ancora fatto, sia su internient che nella vita reale. Che volete farci, sono un guitto masochista.

Sapete che è la triglia? Si, lo so. E’ un pesce. Ma sapete veramente che cos’è una triglia? Se eravate sufficientemente cresciuti, tra gli anni ’80 e ’90, probabilmente lo sapete, ma non sapete di saperlo. E non sto parlando del pesce, natualmente.

Mullet, che in italiano si traduce trliglia, appunto, è un termine inglese che indica una particolare pettinatura che andava molto di moda proprio in quegli anni. Una pettinatura paticolarmente abominevole, diciamocelo, come gran parte delle mode degli anni ’80. E tanto per datare nel tempo la mia vena masochistica, anch’io sono stato schiavo del mullet, per un po’. Come si può facilmente evincere dal reperto storico risalente al 1992. Dio, come amo farmi del male.

La caratteristica precipua del mullet è che i capelli dovevano essere abbastanza corti davanti, ma esageratamente lunghi dietro. Un effetto scenografico di sicuro impatto. Io fui spinto al mullet per la folta capigliatura di Richard Dean Anderson, l’indimenticato attore della serie tv McGyver. E non dovevo essere l’unico, come si evince dalla pagina di wikipedia dedicata al mullet. Pare infatti che il termine italiano corretto per definire "mullet" fosse "capelli alla tedesca" (sempre maestri di stile, i teutonici) o "alla McGyver". E in Corea i tedeschi non se li cagavano neppure, per loro erano solo "McGyver style". Mi sono sempre sentito un po’ coreano in effetti.

Poi naturalmente ognuno era libero di scegliersi una propria fonte d’ispirazione, a Genova tirava moltissimo Pato Aguilera (tirava è un termine davvero indicato, considerando 1. che era un attaccante, 2. i suoi trascorsi di droga), giocatore del Genoa. Anche lui ha fatto un discreto numero di vittime, come Dedee potrà sicuramente testimoniare.

La mia triglia sparì in tempo per il primo giorno d’università. Era giunto il momento di "mettere la testa a posto" (letteralmente, caspita oggi sono proprio in forma). Avessi saputo prima come sarebbe stata la vita a ingegneria non solo non avrei tagliato i capelli, ma mi sarei pure fatto crescere i baffi a manubrio secondo la foggia ottocentesca.

Ok, la mia rituale figura di merda l’ho fatta, ora lancio un appello:

Se anche voi avete un trascorso di triglia, fatevi avanti, voglio vedervi in faccia voi e le vostre chiome folte sul retro. Postate le vostre foto più imbarazzanti qui, nei commenti.
Salve, mi chiamo Hardla e sono un’ex triglia.

Ma intanto so che non lo farete. Non avete le palle.
Ora vado a seppellirmi sotto un camion di letame.

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