Quelle belle sigle d’una volta

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Ve li ricordate i cartoni animati? Quelli vecchi, dico. Quante volte vi siete messi a canticchiare quelle belle sigle d’una volta, magari in macchina con gli amici? Ma vi siete mai soffermati ad ascoltarle per bene? Ecco, lo sapevo, meno male che ci sono io.

Daltanious (quello col leone)

Un capolavoro. Di comicità. E’ stata composta in ventiquattro minuti ad un tavolo della Sagra del Lambrusco di Casalecchio, e lo stile finisce per risentirne un po’. Musicalmente si colloca ad un livello poco inferiore ai jingle preregistrati nelle tastiere Bontempi, nel senso che il "compositore" ha copiato uno di questi jingle, cambiando qualche nota quà e là, riuscendo inspiegabilmente a peggiorare il brano.
Il testo merita qualche considerazione in più: sarebbe un testo di medio livello, per essere la sigla di un cartone animato, se non fosse stato impreziosito da alcune chicche notevoli.
"Odia gli stupidi e aiuta i deboli": perché, perché, Daltanious, provi un astio così profondo per gli stupidi? Questa è discriminazione bella e buona! Non è mica detto che uno stupido sia anche cattivo. E se un debole è pure stupido, che fai? Non lo aiuti? O lo aiuti malvolentieri, magari prendendolo un po’ per il culo o facendogli pesare la cosa? No, così non va bene.
Poi, un capolavoro: "Tutto disintegra, quando gli girano…", COOOOSAAAA???, "…le lame boomerang" AAAHH! Che mattacchioni, c’ero cascato! Me li immagino, gli autori, ascoltare il disco e ridere sguaiatamente dandosi di gomito come Franco e Ciccio dei tempi migliori. Secondo me il discografico non l’ha neppure ascoltato, il pezzo. Fosse uscito oggi, il MOIGE avrebbe impalato il discografico, il paroliere e tutti i parenti del cantante fino alla terza generazione. Così, per precauzione.
"Ti spacca in quattro, lui", vabbé ci può stare, non è il massimo della finezza, ma ci può stare. Alzi la mano, però, a chi non è venuta in mente una frase simile di Fantozzi: "Pina! Ti apro in due come una mela". Scelta di termini analoga, contesto differente, almeno spero.
Tralascio il fatto che Daltanius si muove sulle "astrogambe". Poverino, non aveva spiccioli, e non ha potuto comprare il biglietto per l’astroautobus. Non mi piace ironizzare sui problemi di denaro.

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