Per aspera ad Astra

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Il geometra Hardla, mio padre, è una rispettabilissima persona di buon senso. Per quanto ne so io, per 364 giorni l’anno non si preoccupa minimamente dei segni zodiacali, e dell’influsso che essi avranno sulla sua vita e sulla vita delle persone che lo circondano. Ma il 365mo giorno (366mo negli anni bisestili), mio padre diventa l’espertone degli oroscopi.

Non c’è anno, dalla mia adolescenza ai giorni nostri, in cui non abbia visto nel suo studio il numero di gennaio della rivista Astra, quella con tutte le previsioni per l’anno che verrà. Tutti gli anni. Me l’immagino mio padre, il serio professionista, consultare le stelle per capire quale sorte gli sarebbe toccata nei 12 mesi successivi.

Credo che mio padre non sia l’unico. Sono convinto che litalia sia piena di scettici part-time, che nelle festività si concedano una botta di fantasia, e che consultino le stelle per verificarne gli auspici. Credo che il numero di capodanno di Astra venda un casino di copie, e infatti non sono neppure sicuro che la rivista esca tutti i mesi. Probabilmente sì, ma io gli altri 11 numeri in casa non li ho mai trovati.

In fondo bisogna essere davvero appassionati per comprarsi 12 numeri all’anno di una rivista come Astra. E lo dice un esperto. Posso magari non essere appassionato di astrologia, e sicuramente non mi piacciono le riviste di meccanica (per maggiori informazioni sul test MMPI-2 chiede a marchesadesade o a chiunque abbia mai fatto la visita dei 3 giorni a militare), ma per i 37 anni della mia vita ho avuto a che fare con la mia abbondante dose di riviste stronze, e quindi dovrei stamene zitto.

Perché come c’è chi compra Astra per scrutare il cielo e cercare di scorgere un segno dalle stelle, c’è chi come me comprava Satellite Eurosat per scrutare il cielo e cercare di trovare i 28.2° est del satellite Astra 2D, che trasmetteva i canali della BBC.

Ognuno in fondo ha il suo Astra e un modo proprio di guardare il cielo.
Buon 2011.

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