Mission Improbable

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[Attenzione questo post contiene spoilers. E’ un presidio medico-chirurgico, areare il locale prima di soggiornarvi nuovamente]

  • "oh, ieri sera sono andato a vedere Mission Impossible 3"
  • "ah, e com’era?"
  • "mah, cesstava tomcrus cheddoveva recuperà ‘nazzampadeconniglio che sennò glie scoppialatesta comm’a Felicity, e gliesparano pure allamoglie che s’è sposato da dugiorni eggià glielanno rapita, e menommale che è unnaggentesegreto che sebbuttadaipalazzi che sennò finivatuttoaputtane."
  • "si, occhei, ma com’era?"
  • "la solita cagata…"

Io non ho gusti sofisticati, quando mi propongono d’andare in un cineclub a vedere un capolavoro cecoslovacco sottotitolato in finlandese, di solito rifiuto garbatamente simulando un violento attacco epilettico. E certe volte non devo neppure fingere.
Ma certo che ‘sto nuovo Miscion Impossibol Tre ridefinisce totalmente il concetto di "americanata". Al confronto i primi due episodi della serie sembrano dei documentari, e gli elicotteri che volano agganciati ai treni sotto l’eurotunnel diventano improvvisamente plausibili e realistici. Una cosa però bisogna ammetterla: in questo film, filnalmente, Tomcrus si graffia il volto.

La trama è quello che è. Schifosa, cioé. Chi se lo sarebbe mai aspettato che il superiore buono era il cattivo, e quello cattivo il buono? Nessuno, in effetti: dopo che avevano usato un espediente simile nel primo film, sfido chiunque a immaginare che l’avrebbero utilizzato di nuovo. E invece quei geniacci di sceneggiatori ci hanno fregati tutti!
La recitazione pure lascia qualche dubbio: ad esempio non ho capito perché Tomcrus e i suoi compari devono sottolineare ogni frase che pronunciano con una mimica facciale che manco nei film muti, o nelle sitcom degli anni ’70, era così esagerata. Magari ci tenevano a sfoggiare tutte le loro doti interpretative, che tra un’esplosione e una mitragliata, battute da recitare non è che ce ne fossero poi così tante. Che poi forse è pure meglio così.

In questo film ci hanno fatto vedere il lato umano di Ethan Hunt, e probabilmente ne avremmo fatto volentieri a meno. No, davvero, m’ha fatto una pena vedere ‘sto agente segreto strafìco, che alla sua festa di fidanzamento fa il coglione leggendo le labbra delle amichette della sua ragazza. Eppoi se ne compiace, sorride tutto soddisfatto, con espressione un po’ idiota, mentre sgranocchia snack al gusto "placenta di Gioipotte".

No davvero. Io non so se era per le voci sulla sua vita privata, scientology e balle varie, di cui abbiamo già ampiamente discusso, o magari era colpa del personaggio, che in questo film era parecchio frignone. Ma io Tomcrus l’ho trovato molto patetico, soprattutto quando indossava scarpe da Frankenstein per sembrare più alto dell’attrice che faceva la parte di sua moglie.
E il film… beh… andatelo a vedere solo se non avete voglia di pensare per un paio d’ore. Ma sul serio, eh, che se vi mettete a pensare durante il film siete fottuti.

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