L’importanza di essere Hardla

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E’ un peccato che io stia lasciando morire questo spazio. E’ un’imperdonabile mancanza. Mancanza di tempo, soprattutto, ma anche di voglia. Perché quando uno passa tutta la giornata a scrivere cose su un computer, a mastrussare sui siti internet e a giocherellare con la grafica, beh, difficilmente quando arriva a casa la sera muore dalla voglia di scrivere cose, mastrussare siti e giocherellare con la grafica.
Vai a capire perché, poi.

Il fatto è che mi piace essere Hardla. Mi piace la sua spavalderia, che nelle faccende di tutti i giorni Andrea spesso e volentieri dimentica opportunamente in un cassetto. Talvolta in un cassetto chiuso a chiave. Chiuso con una chiave gettata altrove. Gettata in una pozza d’acqua. Una pozza grossa come un oceano. Grossa come l’oceano Pacifico. Caduta in fondo alla fossa delle Marianne.
Questo tanto per rendere l’idea…

Ma essere Hardla richiede tempo ed energia. Quindi, la prossima vlta che scriverò qui per il mio e il vostro sollazzo, riflettete sul fatto che invece che perdere il mio tempo libero su internet, avei potuto fare dell’altro. Tipo andare a farmi un tuffo in una certa pozza d’acqua. Alla ricerca di una chiave che apre un cassetto. Un cassetto che contiene un po’ di sfacciataggine, che magari avrei anche potuto usare nella vita reale.

Quindi, in sintesi, se sono uno sfigato senza futuro e senza soldi è tutta colpa vostra, brutti stronzi ingrati.

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