La ragazza dei giornali

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La ragazza dei giornali la vedo ogni mattina, dal lunedì al venerdì. Sempre. Scendo dall’autobus e lei è già lì al semaforo, chissà da quanto, a distribuire i suoi giornaletti gratuiti. Mi avvicino, la guardo, prendo la mia copia, la ringrazio e me ne vado. Ogni mattina.

La ragazza dei giornali mi mette di buon umore, ogni mattina. Mi predispone bene alla giornata. No, non è particolarmente allegra, anzi. Il più delle volte è accigliata, forse stanca, sicuramente annoiata. Spesso lo vedi che con la mente sta volando chissà dove.

E non è solo colpa del suo lavoro. Altrimenti non mi spiego l’esagerato entusiasmo, probabilmente simulato, spero simulato, del ragazzo africano che, ogni giorno, si piazza due metri davanti a lei, stesso semaforo, a distribuire il giornaletto della concorrenza, zufolando con le labbra note improbabili ad ogni copia consegnata.

La ragazza dei giornali è la mia anima gemella. Nessuna implicazione sentimentale, sia chiaro. E’ la mia anima gemella perché tutte le mattine ho la sensazione che mi capisca, e solo lei. Sono talmente abituato a vivere la mia vita da solo, che quasi mi sembra normale se finisco per proiettare su una sconosciuta i miei fastidi e le mie paturnie.

La ragazza dei giornali ha sempre lo scazzo, ma quando passo io a ritirare il mio giornale, per un istante, un breve istante, un istante tanto breve che forse me lo sono solo immaginato, lei mi guarda e mi sorride. Ogni mattina. E non sorride solo con la bocca. Sorride con gli occhi, che è come dire che non mi sta mentendo, che è un sorriso sincero, perché mi riconosce, perché sono come lei.

Ecco, non so come sia accaduto, ma io un bel giorno mi sono persuaso che la ragazza dei giornali mi capisca. Che è pazzesco, lo so. Ma sono certo che anche lei ogni mattina vede sul mio volto un’espressione di fastidio mutare in un sorriso sincero, quando mi consegna il suo giornale “Leggo”. Si, che poi chi ce l’ha il tempo di leggerlo, Leggo? Il più delle volte lo appoggio sulla scrivania, mentre butto nel cestino quello del giorno prima, ancora intonso.

Ma sapere, o illudermi di sapere, che la ragazza dei giornali ogni mattina dal lunedì al venerdì riconosce il mio fastidio e mi sorride, beh, mi aiuta parecchio. E Leggo, anche se spesso non trovo neppure il tempo d’aprirlo, lo prendo sempre con piacere. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì. Nel weekend no, non ne ho bisogno.

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