La Perfetta Imperfezione

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Uno dice: me ne vado a Brescia a vedere la mostra di Gauguin e Van Gogh. Bello, no? Una gita con gli amici, viaggetto in macchina, autoradio e canzoni in emmepitre, che ci mancava solo la chitarra, ma anche se ce l’avessimo avuta, la chitarra, non l’avremmo suonata lo stesso, perché mica la sappiamo suonare, noi. Però ci siamo capiti, vero?
Però…. eddai lo sapevate che c’era un però, siete ragazzi svegli, l’avete capito dal titolo che se le cose fossero andate bene avrei scelto altre parole. Però, dicevo prima che m’interompeste, le cose non vanno mai come uno se le immagina. E pure se io non m’immaginavo nulla, in questi giorni non brillo certo per inventiva, lo stesso la giornata ha fatto schifo. Ma non schifo normale. Uno schifo super, quasi spettacolare.

Da dove iniziare? Dai il viaggio d’andata non è stato male, ho dormicchiato, ho detto stupidaggini. Tutto regolare. Tranne la nebbia che ci ha impdito di ammirare finalmente (al quinto tentativo) l’ex centrale nucleare di Caorso. Che ha di speciale ‘sta centrale? Proprio nulla, ma ormai è diventato un punto d’onore riuscire a vederla senza uscire dall’autostrada. Comunque, nebbia, tentativo fallito. Ma le tagliatelle al sugo di Bambi dell’autogrill non sono così male, anzi.

La mostra. Bellisima. Almeno così m’hanno detto. Io non sono riuscito a vedere nulla. Corridoi intasati di persone che, per quanto interessanti, non meritavano uno sguardo troppo approfondito. I quadri si, ma erano coperti dalle suddette persone. Dopo 15 minuti avevo già finito un giro veloce e scazzato, e Pablo pure. Abbiamo cercato di far sbollire l’incazzatura guadando la mostra di De Pisis, almeno lì non c’era nessuno. Ma non è bastato per risollevare un umore che, beh, non era ottimo neppure in partenza.

Viaggio di ritorno, le solite canzoni in emmepitre, i soliti cori di montagna, il panino al salame all’autogrill. La chitarra non non l’abbiamo trovata, nel frattempo. Umore sotto le scarpe per tutti, si vede che coi Cazzi Miei di cui parlavo qualche post fa ho contagiato pure gli altri. Un freddo porco. E fosse solo quello. Il freddo è diventato nebbia. La nebbia pioggia. La pioggia diluvio. Ma è quando il diluvio è diventato neve, e mica due fiocchi, autostrada imbiancata da Piacenza a Ronco Scrivia, fiocchi grossi come padelle, sparati ai cento all’ora sul parabrezza… quando è successo tutto questo, beh, abbiamo capito una cosa. Che una giornata di merda può capitare. Ma quando la merda raggiunge dimensioni bibliche, le sette piaghe d’Egitto e roba simile, allora lo capisci che quella giornata non la dimenticherai tanto presto. La perfetta imperfezione.

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