In questo momento…

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Questo è uno di quei post che iniziano da soli, senza un motivo particolare. Un post in cui posso dire che in questo momento sto scrivendo dal portatile, perché ieri sera il mio computer si è suicidato, ha iniziato ad andare tutto in vacca, partito firefox, partito l’antivirus, partito explorer e pure il firewall. Tutti, partiti, tutti in vacanza, e già che c’era è partito pure windows, che non riesce più ad avviarsi. Vabbè reinstallo, non ci crederete, è partito pure il CD. Vabbé, allora parto anch’io, che cavolo, ma solo dopo domani sera.

Eggià, domani sera. Sto cercando di non parlarne troppo, anche perché non a tutti possono interessare le vicende del Genoa o del calcio in generale, ed è una fatica. Ma in fondo questo è il mio blog, no? Per chi non vive qui, devo spiegare che in questi giorni la città sta vivendo come stordita da psicofarmaci molto potenti. Dieci anni di serie B sono tanti, la gente avverte la tensione. In città stanno spuntando le bandiere per i balconi, alcune già esposte altre tenute scaramanticamente in casa. Autobus, bar, strade, uffici, ovunque il discorso è lo stesso, la partita di domani sera. Il Genoa sta risvegliando la passionalità nascosta di gente non certo famosa per i suoi slanci d’entusiasmo e la sua vena comunicativa. Non ce l’abbiamo nel DNA, ed è un eufemismo. Si parla di eventuali feste, di eventuali bagni nella fontana principale della città, di eventuali cortei, di eventuale gioia. Tutto è eventuale, non dire gatto se non l’hai nel sacco, e il sacco per ora è vuoto.

Non posso parlare per gli altri, ma è da un po’ di tempo che sono a corto di entusiasmi, non solo sportivi, quindi ritornare a sentire qualcosa, una passione sportiva, è una piacevole boccata d’aria fresca. Anche se è solo calcio.

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