Il Salone del Libro di Torino

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Il Salone del Libro di Torino è una di quelle cose che ci vai e ci vedi un sacco di libri. Il Salone del Libro di Torino però, se ci vai di sabato, ci vedi tanta gente. E allora il Salone del Libro di Torino lo potevano chiamare “Il Salone del fottio di gente che guarda il Libro di Torino”.

Che poi al Salone del Libro di Torino non c’è mica solo il libro di Torino, ci sono libri che vengono un po’ da tutte le parti, anche Nuovaiorc. E allora il Salone del Libro di Torino forse doveva chiamarsi “Il Salone del fottio di gente che guarda il Libro di Torino e di Nuovaiorc e di tanti altri posti”.

Ma io al Salone del Libro di Torino ci ho visto anche altre cose, mica c’era solo il libro di Torino e Nuovaiorc. Tipo che c’era uno stand che ti davano del cioccolato, ma la prima volta te ne davano un cucchiaino e ti sorridevano, ma se provavi a prendere un secondo cucchiaino non ti sorridevano più e ti chiedevano dei soldi. Però poi se davi i soldi ce ne avevi un vasetto intero, mica solo un cucchiaino.

Al Salone del Libro di Torino c’erano anche i ciddì di musica, i giochi da tavolo e pure i videogiochi. Solo che se volevi giocare ai videogiochi dovevi fare la coda dietro a dei ragazzini brufolosi, che li guardi in faccia e mica lo sai che cosa ci vanno a fare al Salone del Libro di Torino, forse volevano vedere com’è fatto il Libro di Torino dal vero. E poi c’erano anche i robottoni spaziali dei cartoni animati, che si vede che c’era Goldreik che c’aveva fame, che lui i libri se li mangia. Ma solo quelli di cibernetica, gli altri non gli piacciono. E neppure il cioccolato.

Al Salone del Libro di Torino io c’ho visto anche un programma della radio, con le persone che parlano davvero, come se fossero alla televisione. Ma poi m’hanno detto che a casa non si vedeva, come al solito, e allora non ho mica capito perché quelli della radio sono andati a fare la televisione al Salone del Libro di Torino, se poi non si vede niente lo stesso. Che poi c’era anche la televisione, quella vera: io ad esempio ho fatto ciao ciao mentre uno parlava, e il mio amico ha fatto finta di essere uno che ha letto un libro e voleva dire in tivvù che il libro era bello, ma mica gliel’ha detto a quelli della tivvù che il libro l’aveva scritto lui. Tanto erano svizzeri, mica di Torino.

Che quindi il Salone del Libro di Torino forse doveva chiamarsi “Il Salone del fottio di gente che guarda il Libro di Torino e di Nuovaiorc e di tanti altri posti, lecca cioccolato, gioca ai giochetti guarda la radio e parla alla tivvù, mentre Goldreik si mangia i libri di cibernetica”.

Che poi a pensarci bene, erano Tre Capannoni, mica un Salone…

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