Il rumore delle madeleine

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La Premessa:
Con questo titolo mi sono sparato una fighissima citazione della Recherche di Proust. Che poi è l’unica cosa che tutti quanti ricordano della Recherche, forse per lontani ricordi dei libri di Antologia alle medie. Il fatto è che nessuno s’è mai azzardato a leggere tutti i sette volumi che compongono "La Ricerca del Tempo Perduto" (o Recherche, appunto, come la chiamano gli amici d’infanzia e quelli che se la vogliono tirare da acculturati), circa tremila pagine al garrese.
Neppure lo stesso Proust, che infatti credeva fosse l’ultimo film di Indiana Jones.

L’interludio:
Ecco, dopo questa premessa minchiona quasi mi vergogno a iniziare un discorso serio, ma ormai il titolo l’ho scritto, e mi tocca…

Il Post vero e proprio:
Avete mai rovinato una canzone? Non dico in senso fisico, tutti noi abbiamo più o meno intenzionalmente graffiato la collezione di LP di Richard Clayderman di papà. O comunque avremmo dovuto.
Intendo dire, avete mai rovinato il ricordo che una certa canzone immancabilmente vi riportava alla mente ogni volta che l’ascoltavate?

Sei lì che ti fai i fatti tuoi e il tuo iPod ti spara una canzone. Ma non una canzone qualunque, quella lì, quel pezzo speciale che amavi ascoltare per ore nella penombra della tua cameretta, sempre gli stessi due-tre accordi di chitarra, pensando a quella persona senza la quale tanto valeva affogarsi nel muriatico. Oppure a quell’estate tanto divertente che ti sembrava che la vita sarebbe stata senz’altro in discesa, senza veramente sapere quello che t’aspettava. Insomma, un ricordo prezioso.

Ma è la duemillesima volta che ascolti quel brano. L’hai sentito in autobus, al cesso, in tv nello spot di un dopobarba, al supermercato. E alla fine nulla: quella madeleine non ha più sapore. E non te ne accorgi neanche subito, perché ormai c’hai fatto l’abitudine. O forse perché in bocca hai il gusto di altre madeleine più recenti, o magari solo molto più amare. Oppure no, non ne hai più assaggiate, hai semplicemente avuto tutto il tempo per digerire appieno qull’ultimo biscotto.

Alla fine il tuo player ti sputa il brano, altre 10, mille volte. Il tuo cervello talvolta ti suggerirà che a quell’assolo lì solevi pensare a quella certa persona. Ma è ormai un puro esercizio di memoria. Non c’è più emozione nel ricordo, ormai l’hai usurato. Ormai hai rovinato la tua canzone e quella madeleine non fa più rumore.

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