Il rumore che ho nella bocca dello stomaco

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“… a parte quella specie di ovo sodo dentro,
che non va né in su né in giù…”

Una delle frasi più pregnanti del cinema italiano che però, guarda caso, descrive abbastanza bene quella sensazione di boh che ogni tanto ammanta le mie giornate di momenti un po’ boh.

Che vi devo dire, ormai ho abbandonato la carriera di aspirante blogger famoso e celebrato per tentare la carriera di aspirante fotografo famoso e celebrato, quindi da queste parti ci capito più poco ormai. Passa il tempo ma il bisogno primario rimane sempre lo stesso: emergere sulla massa. Non vi aspettavate mica discorsoni sull’importanza della creazione artistica, del libero esprimersi o cazzate simili, vero?

No, da timido passivo-aggressivo il mio bisogno è ottenere col minimo sforzo e con la minore esposizione personale possibile il maggior quantitativo di gloria e celebrazione altrui. Possibilmente conquistando il mondo. E visto che il mio lavoro non mi aiuta ad emergere neppure sul mio compagno di stanza, riverso tutte le mie energie residue nella fotografia, perché qualcuno una volta mi ha detto che sono bravo e io ci ho creduto perché ne avevo bisogno.

Il vantaggio della fotografia, rispetto alla bloggheria, è che se anche una sera non riesci a produrre niente di valido almeno ti sei fatto una passeggiata in giro per la città, invece che rimanere seduto davanti ad un computer a fissare uno schermo bianco o una timeline di facebook. Che poi facebook c’è pure sul telefono, ma almeno cammino mentre lo guardo, è tutta ginnastica, che superati i quaranta uno deve iniziare a farci caso a queste cose. Un tempo facevo i bagordi, i  girotondi e i cubalibre e rimanevo magro, adesso prendo il pesce bollito in mensa e molti meno cubalibre ma continuo a non smaltire quei 3kg di pancetta superflua.

Dovrò andare a fotografare di più, evidentemente. Metti mai che camminando riesca pure a digerire quel cazzo di ovo sodo.

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