Il post spostato

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E’ che questo post lo leggete ora, ma in realtà l’ho scritto tre ore fa al mare, su un taccuino. Sarà che scrivere le cose nero su bianco è molto più difficile che sparare le solite belinate alla tastiera. Non so, forse sarà la sacralità del gesto, o forse certe parole non meritano di essere fissate con l’inchiostro su un foglio di carta che, in fondo, è costato una frazione, seppur minima, della vita di un albero.
O forse no, magari è solo colpa della mia orribile calligrafia, che con ‘sta storia del computer non so quanti anni saranno che non scrivo qualcosa di mio pugno. Sto facendo una fatica porca, e dico sul serio, la mia testa lo sa quale parola vorrebbe scrivere, ma la mano sembra andarsene per i fatti suoi. Se poi ci mettete pure che sono mancino e che oltre alla mia grafìa, diciamo, un po’ naif, i mancini hanno la naturale tendenza a passare la mano sinistra sull’inchiostro non ancora asciutto della parola precedente, lasciando fantasiose strisciate sia sul foglio che sul taglio della mano.
Insomma, ‘sto cazzo di foglio sembra più una macchia di Rorschach che non un capolavoro letterario, e pensare che oggi m’ero anche comprato un bel quadernino nuovo per l’occasione, che assumere un atteggiamento assente e impegnato mentre si vergano faticosamente arcane parole seduto al tavolino del Monumento, beh, fa parecchio figo, fa tanto intellettuale maledetto, o almeno questo è l’effetto che voglio ottenere.
Salvo poi scrivere ‘ste cazzate, naturalmente. E’ che mi piacerebbe essere in grado di scrivere un bel racconto, con una trama articolata, un paio di personaggi coi controcoglioni, che magari fanno cose interessanti. Invece nulla, proprio non ci riesco, non mi viene in mente niente. Si, potrei provare a scrivere qualcosa di autobiografico, bisognerebbe avercela, però, una vita, per poterci scrivere su…
Occhei, ho capito mi sa che alla fine non sono neppure uno scrittore, tiriamoci una barra su. E’ che a 32 anni, le possibili carriere che potrebbero regalarmi fama e soldi, beh, si assottigliano. E’ tempo di ammettere con me stesso che non potrò più diventare la nuova guardia tiratrice dei Lakers, e in generale tutte le carriere legate allo sport professionistico mi sono ormai precluse. Al limite posso puntare sul biliardo, le bocce, le freccette e il poker. Ma forse neppure il biliardo, che nello snooker Stephen Hendry ha vinto il suo primo titolo mondiale a 21 anni, e in generale i nuovi professionisti asiatici sono già in classifica a 16-17 anni.
Mi sa che se non invento qualcosa in fretta, sarò costretto a rimanere uno qualunque. Come voi puzzoni.

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