Il Deserto

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E’ che oggi è uno di quei giorni che se pure non mi fossi alzato dal letto, il mondo non se ne sarebbe accorto. Oggi è una domenica che non è domenica. E come spesso accade di domenica, anche in quelle finte, non c’era neppure il sole.

E’ che talvolta mi sento arido, molto più spesso di quello che vorrei. Molto più secco di quello che ho cercato d’essere fino ad ora. E non serve neppure innaffiare con liquidi, neppure con quelli che hanno un buon gusto e la capacità di far sembrare tutto più leggero.

E’ che se un terreno non è fertile, hai voglia ad innaffiarlo, proprio non ci cresce nulla. Ma nulla, eh! Mica come dice una canzone famosa, di quella storia dei fiori sui monti di pietra e dell’amore. Che poi, diciamocelo, fidarsi di una canzone di Gianni Morandi, è proprio da cretini. O da incoscienti. Se penso a tutti quelli che aspettavano la tipa che andava a compare il latte, coi casini che c’erano alla Parmalat…

E’ che se passi tutta l’adolescenza in cerca di una sana apatia, di un dignitoso distacco dalle emozioni, per autodifesa, poi a ‘ste cose finisci per abituartici. E fai una fatica porca a tornare indietro. Perché diciamocelo, forse non era la soluzione giusta, o forse era la soluzione giusta ma solo per traghettarti fuori da quella strana età.

E’ che oggi non sono divertente. Non sono neppure triste. Sono come al solito, solo un po’ di più. Oggi fiori non ne sono cresciuti, né sui monti di pietra, né nel deserto. Solo sabbia, e quel cacchio di vento che mi cancella le orme, così non ritroverò mai la strada che ho fatto. Andrò a caso.

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