I nomi dell’IKEA…

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Alla fine ci sono arrivato. NON SIGNIFICANO NIENTE. Tutti quei nomi scritti sui cartellini dell’IKEA, non hanno alcun significato, né in svedese, né tanto meno in italiano o qualsiasi altra lingua. Non può essere che così.
Mi immagino un agguerrito gruppo di Name Designer che ogni anno si riunisce in un raffinato loft-pensatoio per inventare i nomi delle nuove collezioni IKEA, sorseggiando pregiati cognac e discutendo di massimi sistemi pubblicitari. Non è un lavoro facile: per rendere affascinanti dei mobili low-cost in confezione di montaggio bisogna avere le palle cubiche. Non basta seguire le tendenze estetiche, le forme, i colori, bisogna essere in grado di rendere il prodotto esotico e misterioso.
Come fare? Con un bel nome svedese! Finto. Tanto chi se ne accorge? Qualche consonante a caso, una bella dieresi, un bel finale in berg o lund. Insomma una vera finta parola svedese, abbastanza stronza da non essere facilmente ricordabile. Così uno è costretto a riguardarsi il catalogo. Ce li vedo questi mattacchioni che "svedesizzano" antichi soprannomi, parolacce delle elementari, personaggi di film…
Poi noi andiamo all’Ikea e rimaniamo estasiati di fronte al salotto "cikkämelund" e alla lampada "jonölms".

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