I need somebody’s help

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Ci sono degli amici che quando vogliono sorprendere, beh, mi sorprendono. Perché nonostante cerchi d’atteggiarmi a uomo di mondo, non è poi così difficile infinocchiarmi. Prendete Pablo, io da lui mi aspetto un nonsense, la scenetta slapstick, un inner joke, insomma, una roba da ridere. Non certo un post come questo, che quando lo vedo mi metto a leggerlo col ghigno di chi ha già capito tutto, che adesso arriva la battuta. E invece non ho capito un cazzo, che la battuta non c’è.

E non ce n’era neanche bisogno di battute, ma Pablo lo si conosce, le fa anche quando non servono. Soprattutto quando non servono. Tanto per dire che la mia ipotesi non era poi così assurda. Però mi vergogno d’aver pensato male, ci rifletto un po’ su e decido di passare delicatamente all’invidia per i miei due amici. L’invidia la lascio macerare per un tempo adeguato ma poi la smetto di fare il figlio unico egocentrico: alla fine mi adagio su una morbida contentezza. Sono contento, per Pablo e per Marzia.

Perché diciamocelo, se Pablo, a un certo punto della sua squallida esistenza, non avesse trovato Marzia, non so mica come sarebbe finito. Forse si sarebbe ridotto a commentare sui blog la felicità altrui….

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