Fenomenologia delle Braghe Rosse

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Eccomi tornato. Negli ultimi giorni sono stato assente a causa di generici problemi col piccì. Senza entrare troppo nel tecnico (che altrimenti il tecnico potrebbe aversene a male, se la cosa non gli garba), diciamo che avevo un processore piuttosto irascibile, tendeva a scaldarsi troppo e per un nonnulla.

Oggi parliamo di un fenomeno genovese, L’inesplicabile mistero delle Braghe Rosse. Chi vive a Genova avrà già capito, per tutti gli altri immagino siano necessarie alcune spiegazioni, e come al solito ve le devo dare io, vero? Eccheppalle.

Il fatto è che, in un punto imprecisato del continuum spazio-tempo, qualcuno ha deciso che i pantaloni rossi dovevano essere di moda. Non chiedetemi chi è stato, o quando tutto ciò è successo, lo ignoro. Al limite posso azzardare un’ipotesi, che lo sappiamo tutti che negli anni ottanta la gente amava indossare merda di questo genere, e pure peggio.

Da quello che dice Juditta (e perché mai non dovremmo crederle?) il fenomeno si è manifestato anche in altre parti d’Italia, ma solo qui da noi, per quanto ne so io, ha assunto connotazioni così radicate nel tessuto sociale. Lo so, penserete siano i soliti paroloni che butto alla cazzo in una frase solo per sentirmi colto, ma stavolta vi sbagliate.

Si perché le Braghe Rosse (e qui sta il mistero) sono prerogativa di una ben determinata categoria sociale. A Genova la braga rossa è l’emblema dell’uomo di mezz’età. E’ l’indumento irrinunciabile di chi vuole apparire giovanile e sportivo, non rinunciando ad un certo stile. Non è raro vedere l’accostamento pantalone rosso, camicia azzurra, scarpe da vela e giacca blu, talvolta doppiopetto. Tipicamente chi si veste così ha il capello brizzolato e la pelle abbronzata, tutto l’anno. Probabilmente ha pure i soldi, o almeno vuol far credere in giro d’averli. Ma è talmente democratico e gggiovane da vestirsi casual anche per andare in ufficio, e non solo per l’aperitivo al mare con puttane di quarant’anni più piccole.

Talvolta esistono delle varianti. La più diffusa è che il pantalone può non essere proprio rosso, ma di un colore più tenue, diciamo "salmonato". E ancora non m’è chiaro se sono usciti proprio così dalla fabbrica oppure è la conseguenza di 20 anni di lavaggi in lavatrice.
Certo, poi capita anche che chi indossa le braghe rosse non corrisponda all’identikit che ho tracciato qualche riga fa. Beh, è normale, il cattivo gusto non è prerogativa di una sola classe di persone, tutti quanti abbiamo il diritto di vestirci in modo ridicolo come e quando vogliamo.
Ma se vi fate una veloce statistica, in giro per la città, beh, vedrete che ho ragione. E se non lo ammettete vuol dire che siete i soliti rancorosi che non sanno perdere, ma d’altra parte da voi non m’aspettavo nulla di diverso…


Nella foto: il sosia di Massimo Boldi posa involontarimante per noi in un’immagine di rara intensità, sfoggiando orgoglioso le sue braghe rosse.

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