Facciamo Wiki Wiki

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In questi giorni un paio di Wiki hanno attirato la mia attenzione, per motivi diversi.

Wiki – Il primo Wiki, almeno per ordine d’importanza mediatica di questi giorni, è WikiLeaks. E il suo responsabile, Julian Assange. Costui, per chi ancora non lo sapesse, s’è appropriato con modi ovviamente poco ortodossi di una grossa quantità di materiale diplomatico riservato. E invece che rivenderselo a potenze straniere, o ricattare politici di mezzo mondo accarezzando un gatto bianco seduto sulla sua poltrona, ha avuto la bizzarra idea di divulgarlo, pubblicandolo sulla sua paginetta web. Gratis.

E ovviamente coloro a cui il materiale è stato “prelevato”, e coloro che venivano simpaticamente sputtanati dal suddette scartoffie diplomatiche americane, si sono un poco incazzati col simpatico birbantello. E l’hanno incarcerato con un pretesto qualsiasi, tipo per non aver voluto fare l’esame dell’HIV dopo aver intrattenuto rapporti amichevoli con un paio di cittadine svedesi. O qualche baggianata simile. Che poi a pensarci bene, gli conveniva pure un controllino.

AssangeEcco, prendete Assange. Faccia da birichino insolente. Commette ripetutamente reati sotto gli occhi del mondo intero, e ne è fiero e tronfio. E si fa beccare per delle faccenduole di natura sessuale. Cazzo, fosse nato in Italia avrebbe avuto ottime chances di diventare Primo Ministro. Ma il resto del mondo non sembra avere la nostra stessa elasticità mentale, quindi è finito in carcere (ora agli arresti domiciliari), con la prospettiva d’essere estradato negli USA dove non sembrano averla presa con troppo umorismo.

Che poi in questi miliardi di documenti top secret rivelati, c’è davvero qualcosa di esplosivo? C’è davvero qualcosa che rivelato possa sovvertire l’ordine mondiale? O almeno continentale? Nazionale? Locale? Condominiale?

Sarà che la mia concentrazione non è il massimo, o sarà pure che vivo in Italia, dove la qualità dell’informazione è quello che è, ma io sui media italiani ho letto delle “rivelazioni” che al confronto i discorsi della portinaia di mia nonna sono più dignitosi, facendo le debite proporzioni. Ecco, dovessi dire la mia impressione sulla faccenda WikiLeaks, dovessi sintetizzare in una frase quello che ho capito di questa vicenda, direi: “i diplomatici USA sono proprio delle gran pettegole”. Perché questo è tutto ciò che ho capito di questo gran casino mediatico.

Non sono rimasto sconvolto nell’apprendere le ennesime prodezze del Cainano, e del resto dei documenti s’è parlato davvero poco, forse perché c’era un voto di fiducia in mezzo. Ma come ho detto il mio potere di concentrazione è estremamente basso, come la mia soglia d’interesse, del resto. Quindi sono io che sicuramente ho capito male. Ma a me sembra che il mondo continui a girare come il mese scorso, senza scossoni, tranne forse per lo stesso Assange.

Wiki Wiki – Il secondo Wiki è quello che, prima di tutto questo casino mediatico, era l’unico wiki noto alla maggior parte delle persone: Wikipedia. Ecco, da qualche tempo il boss di Wikipedia mette il suo faccione in tutte le pagine del sito, cercando naturalmente di convincerci a cacciare soldi. E che altro?


Peccato però che ogni volta che compare quel banner sul browser, nella mia mente venga ricorstruito in modo leggermente diverso. Grossomodo così:


Cristo! E’ la stessa persona! Jimmy Wales è Zach Braff invecchiato. Ma è impossibile. A meno che…

A meno che in qualche punto del prossimo futuro, Zach Braff abbia inventato una macchina del tempo e sia tornato nel passato per fondare Wikipedia. Perchè? Qual è il suo piano? A cosa gli servono realmente i nostri soldi? E perché il banner va a capo così male?

Ma a tutte queste domande temo non ci sarà mai risposta.

 

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