Due minuti d’odio

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Oggi mi va di minchionare di fantapolitica. Sarà che è venerdì, ho già pranzato e il countdown verso le 17 rischia di occupare la maggior parte dei miei pensieri, mi ci vuole una distrazione.

E allora vi chiedo: e se Beppe Grillo fosse funzionale al sistema che lui dice di voler scardinare?

Mentre leggevo le cronache dell’espulsione dei 4 senatori del M5S, tutti ritenuti colpevoli di psicoreato, mi sono imbattuto nei commenti dei lettori. Ora, non mi è ben chiaro perché le testate giornalistiche abbiano deciso di dare parola libera a 60 milioni di mentecatti frustrati incazzosi, o meglio lo so, i commenti portano pageview al sito con conseguente impennata delle statistiche dei banner pubblicitari. Ah, ve l’avevo detto che sono contrario alla libertà d’espressione per i mentecatti frustrati incazzosi? Lo immaginavo.

Niente, dicevo. Nei commenti mi hanno colpito, tra le altre cose, le opinioni dei simpatizzanti pentastellati più allineati. In questo nocciolo duro del seguito di Casaleggio & associati ho letto, senza troppi giri di parole, una rabbia feroce nei confronti dei senatori dissidenti. Molti, per fortuna non tutti, non sembrano cogliere il concetto di dialettica interna al movimento. O si segue la linea con fiducia e cieca obbedienza o si è traditori, punto. Il dubbio non è contemplato, la proposta alternativa neppure. Non voglio addentrarmi troppo in pericolose riflessioni sulla guida del movimento e su chi traccia quella famosa linea da seguire. Né voglio smiuire il fatto che all’interno del movimento ci siano anche un gran numero di persone più propense al dubbio e al ragionamento critico.

Sarà che le reazioni forti mi spaventano, ma sento la necessità di soffermarmici un po’, per cercare di capirle, razionalizzarle. Sarà anche che ho voglia di comprendere come mai, da qualche tempo a questa parte, mi ritrovo sulla mia bacheca facebook conoscenti rabbiosi che urlano slogan tutti uguali e che non si fermano troppo a dialogare con chi avanza obiezioni. Se non la pensi come loro sei solo da disprezzare. Non ci provano neppure a convincerti con argomenti, si passa direttamente agli insulti. Non starò a dire quale periodo storico mi ricordi tutto ciò ma non c’è bisogno di bere dell’olio di ricino per capirlo.

Insomma, a me la gente che si riversa in massa sul web a vomitare slogan e odio, fa paura, di qualsiasi colore politico sia. A prescindere. Che però l’odio fosse un punto programmatico di quello che sarebbe diventato il M5S si arguiva già dalla scelta del nome V-day dove V non sta per Visitors, e neppure per Vendetta, ma per Vaffanculo, per quelli che si sono persi qualche passaggio per strada. Non mi sto a scandalizzare per una parola, su questo blog ne uso anche di peggiori: troiastronzorottinculofigliodiputtanasampdoriacaccapisciamerdapupù. Ma quella parola è piuttosto eloquente.

E’ che a me questo concittadino che mi appare sul monitor in streaming e mi dice chi e cosa devo odiare, beh mi ricorda qualcosa (e se non ci eravate arrivati lassù ad inizio post, quando ho usato la parola “psicoreato”, beh, andatevi a rileggere Orwell). E mi viene in mente che in 1984 si descrive una pratica detta “due minuti d’odio“, che consiste nel convocare riunioni “spontanee” in cui i cittadini possano manifestare e urlare tutto il loro disgusto e la loro rabbia  nei confronti del nemico, guardando tutti insieme un fastidioso filmato propagandistico della durata, appunto, di due minuti.

Cito da wikipedia:

Questo meccanismo rappresenta, tra le altre cose, una valvola di sfogo dell’aggressività dei cittadini ed un modo per demonizzazione un capro espiatorio su cui gettare tutte le colpe delle difficoltà della loro vita quotidiana. I “due minuti d’odio” sono funzionali al mantenere un controllo ancora più stretto e serrato sul popolo e sui membri del partito.

Leggo “difficoltà della vita quotidiana” e penso “crisi“, l’onnipresente crisi che ci sfianca da anni dai titoli dei telegiornali e dai banchi dei fruttivendoli.

Leggo “funzionali al mantenere un controllo sul popolo” e ripenso a questa frase di Beppe Grillo, di qualche mese fa:

Io spero in una nostra affermazione totale perché se non ci affermiamo noi ci saranno le barricate, si dovranno assumere loro la responsabilità. Noi dei 5 Stelle la rabbia la stiamo tenendo, senza di noi esploderà.

E allora mi chiedo, tornando alla domanda iniziale: e se Beppe Grillo, inconsapevolmente o meno, fosse funzionale al sistema che lui dice di voler scardinare? E se Grillo, inconsapevolmente o meno, servisse a veicolare i nostri due minuti d’odio?

Ma in fondo, e ‘stigrancazzi? Se mai si smetterà di parlare di crisi è probabile che ci ritroveremo in un nuovo periodo di moderata prosperità, un rinnovato festival di leggerezza ed edonismo come furono gli anni ’80. Tutte le questioni irrisolte su cui tanto ci accapigliamo smetteranno, all’improvviso, di sembrarci importanti. E i vaffanculo ci usciranno sempre meno spontaneamente dalle tastiere.

Se invece la crisi non finirà, se l’esaurimento dei combustibili fossili genererà un perenne stato di povertà da cui faremo fatica a riprenderci se non dopo decenni e secoli di guerre, panico, freddo, distruzioni, barbarie e infine lenti e faticosi tentativi su fonti di energia alternative, beh allora sanno cazzi globali e non ci saranno Grilli o Casaleggi che potranno salvarci.

Ah, ve l’avevo detto che oggi mi andava di minchionare di fantapolitica? Lo immaginavo.

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