Due amici contro

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Ci sono uno, due oceani che li separano. Ci sono uno , due continenti di distanza. Ma tutti questi numeri sono nulla se parli di due amici veri. L’amicizia supera il mare, supera l’oceano e perfino il tempo. Ma prova a mettere, tra due amici, due colori diversi. Prova a contrapporre il giallo e il viola al verde e bianco e allora vedrai cosa succde.

Quei due amici ti racconteranno di pomeriggi passati su un campetto d’Albaro, vent’anni prima. Ti diranno che non erano veramente capaci di giocare, ma a loro non importava se il gialloviola non illuminava il gioco come un Magic Johnson, o il verdebianco non tirava da fuori con la precisione di un Larry Bird. Ti spiegheranno che tutti quei pomeriggi di primavera, accompagnati dalle note classiche del vicino conservatorio, li hanno fatti crescere.

Passerai ore a sentire storie di due amici con le scarpe, la maglietta e la canotta della loro squadra, che passavano le ricreazioni a parlare del tal giocatore e di perché lui era veramente il migliore. E forse riuscirai perfino a capire perché quei due amavano vestirsi come dei cretini agli occhi dei loro coetanei, e perché a loro piaceva così tanto sentirsi cretini, ma unici, non omologati.

Ti racconteranno anche che, anche dopo vent’anni, anche con due continenti di distanza, è bello parlare di due squadre lontane che tornano a giocarsi un campionato, cercando di infilare una palla a spicchi in un canestro che sembra sempre così piccolo. E allora li vedrai, quei due amici, ma li vedrai ancora adolescenti, mentre tentano di scoprire il loro posto nel mondo. E t’accorgerai che pur essendo cambiato tutto, in fondo, non è poi cambiato quel granché.

E che forse questo è un bene.
Forza Lakers.

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