Cose che (non) mi mancheranno: 7 – Xmas edition

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alberello_tnIl mio primo albero di Natale – Non che sia davvero il mio primo albero di Natale: ho 37 anni, ne ho avuti almeno 37, anche di più se contiamo quelli allestiti nella casa di campagna.

Ma ieri ho addobbato il MIO primo albero di Natale, proprio mio, nella mia casetta. Carino, piccolino, non per vera scelta, diciamo più per necessità di spazio vitale, più grande di così avrebbe comportato un’esclusione: o lui o io. E diciamocelo, l’inverno non è ancora arrivato, ma fa un freddo troppo fottuto per dormire all’addiaccio sul terrazzino, solo per far star comodo nel mio soggiorno (nonché salotto, sala da pranzo, libreria, sala multimediale…) un diamine d’abete. Seppur bello e perfettamente addobbato secondo i miei gusti.

L’anno scorso, di questi tempi, la casa era un disastro, non c’era neppure il letto, quindi un albero di Natale in mezzo a secchi di vernice, teli di plastica e cartoni mi sembrava, francamente, un po’ fuori posto. Il Natale era ancora affare dei miei genitori.
Quest’anno ho un Natale mio. Mio l’albero, mie le lucette e le palline, soprattutto le palline…. (eh! eh? ma quanto sono simpatico?)
Tutto scelto da me. E questo è un punto importante. Perché mia madre, l’arredatrice di casa Hardla, col tempo ha sviluppato un’estetica raffinata, in fatto di Natale.  Alberi addobbati in modo impeccabile, che non li trovi neppure nelle illustrazioni di Norman Rockwell o nelle vetrine della Coin.

Il mio primo albero di Natale è semplice, non ha palline dai colori fighi o dignitosissime lucette monocromatiche, e le decorazioni non sono affatto coordinate tra loro. E non finirà mai sulle pagine del catalogo Ikea. Il mio alberello ha pacchianissime lucette colorate intermittenti. Proprio come ce l’avevo da piccolo, quando il Natale significava davvero qualcosa d’importantantissimo per me, lasciando perdere complicati discorsi sulla religione. E prima della nuova sensibilità estetica di mia madre.

Ricordo che avevamo pure una specie di “stella” di Natale, un cerchio di 30cm di diametro, fatto tutto di lucette stronze intermittenti colorate, era davvero brutta. Ma quando entravo in casa, e la vedevo accesa in fondo al corridoio, ero felice. Ieri chiedevo ai miei che fine avesse fatto quella decorazione assurda, ma loro nemmeno se la ricordavano. Ed è uno dei ricordi più vividi dei Natali della mia infanzia. Buffo.

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