Cose che (non) mi mancheranno: 6 – I fottuti autobus

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Ok, ormai è parecchio (vabbé, parecchio…) che vivo per i cavoli miei, quindi inizio ad avere ben chiaro quello che mi manca e quello che assolutamente no del vivere con mammà e papà. E la bilancia pende nettamente verso la seconda categoria, per ragioni che sono cazzi miei e che non vengo certo a dire a voi.

Però ieri tornando verso la casa dei miei avi (ma non dei miei mpg… ahahahah. uhm) direttamente dopo il lavoro, in autobus e non in vespa (e perché non in vespa? oh, ma ve li volete fare i cazzi vostri?), in orario di punta ho pensato una cosa sconvolgente.

Ho pensato che sprecare ogni giorno una 40ina di minuti della mia vita in uno spazio angusto, costretto a godere della compagnia di gente spesso maleducata e puzzolente (d’estate ma anche d’inverno) ma coi gomiti appuntiti sempre in modo impeccabile, quando adesso in 5 minuti a piedi sono al lavoro, beh, non ci crederete, ma non mi manca affatto!

Sconvolgente, vero?

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