Coincidenze. O no?

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Volendo fare delle dietrologie si potrebbe pensare che è parecchio curiosa la cattura del capomafia Bernardo Provenzano, avvenuta giusto qualche ora dopo la sconfitta elettorale del governo di centro-destra. Probabilmente non c’entra nulla, ma è divertente pensarlo. E a pensar male, magari non ci si becca sempre, però si fanno lo stesso due sorrisi.
In qualche modo, comunque, le elezioni hanno pesato sulle sorti del boss latitante da più di 40 anni. Il fatto è che è stato beccato in un seggio elettorale, mentre si accingeva ad esprimere la propria preferenza per una stimata forza di governo, dopo un normale controllo della Carta d’Identità.

– "Signor Provenzano, lo sa che il suo documento è scaduto nel ’59?"
– "Ah davvero? Non me ne sono accorto"
– "E’ sempre residente a Corleone?"
– "No, vivo in Brianza, da qualche tempo"
– "Professione?"
– "Giardiniere"

A quel punto, sentendo i discorsi che si facevano a pochi metri da lui, il rappresentante di Forza Italia al seggio, che era lì per controllare che le operazioni di voto si svolgessero regolarmente, è diventato pallido pallido, e s’è accasciato al suolo, privo di sensi. Sono intervenuti i soccorsi e i poliziotti di guardia. Mentre il latitante cercava di defilarsi.

– "Signor Provenzano! Dove va? Dimentica il suo documento!"
– "Provenzano? Ma sarà mica Bernardo Provenzano?"
– "Si, perché"
– "Fermate immediatamente quell’uomo, non fatelo scappare!"

Ecco, per me le cose sono andate proprio così. Ma una cosa è certa: questo è ciò che nessuno vi racconterà mai, su questa importante vicenda di cronaca. E se nessuno ve lo racconterà mai, un bel motivo ci sarà. Forse perché me lo sono appena inventato, o forse no. Non lo saprete mai. Sempre che ve ne freghi qualcosa.

AGGIORNAMENTO:
Che poi ho scoperto stasera che dal 31 Marzo è in distribuzione nelle sale un film, "Il Fantasma di Corleone" , in cui si ripercorre il mistero della latitanza di Provenzano. E secondo voi è un caso che esce un film simile e dopo due settimane lo arrestano? Secondo me l’hanno arrestato apposta per far fallire il film al botteghino, che ora nessuno lo andrà più a vedere, visto che tratta argomenti già superati dalla cronaca. Certo si potrebbe pensare a una coincidenza, ma io non credo alle coincidenze. Per me è tutta un’oscura manavra per silenziare le verità scomode presentate nel documentario (che poi io mica l’ho visto ‘sto film, ma ce ne saranno di sicuro di verità scomode, no?). Come anche il fatto che la casa di distribuzione del film si chiama Pablo, proprio come uno dei miei più cari amici, il proprietario del Pablog, sarà mica anche questa una coincidenza, vero? Ma non fatemi ridere, è un chiaro messaggio indiretto rivolto a me, il vostro paladino delle dietrologie più ardite, il portabandiera della Verità in questo marcio paese. Ma io non mi faccio spaventare così facilmente, manco se sparano proprio a Pablo in persona. Fate pure, io sono qui, v’aspetto. Lui però vive a Ronco, mi raccomando, eh, non sbagliate…

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