Carpe diem, cazzo

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«Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’é certezza»
Lorenzo De’ Medici

«Only the brave»
Gerry Scotti

E invece no. Di doman c’è certezza. E’ certo che noi un giorno o l’altro, meglio l’altro, si lascerà questo mondo. Per dove, chissà. E’ che spesso viviamo la nostra quotidiana esistenza come se ci fosse sempre tanto tempo a disposizione, come se la nostra vita, o la nostra giovinezza, potesse durare in eterno. Ma vi dirò di più, che queste banalità non è che ci vuole molto a pensarle. Un po’ meno banale è il pensiero che pure questo mondo, prima o poi, non ci sarà più. Se non lo si spolpa noi prima, o non viene colpito da un meteorite di quelli grossi, un giorno o l’altro, meglio l’altro, il nostro sole smetterà di riscaldarlo. E fanculo a tutto.

E allora qui entrano in gioco i lungimiranti che si sono sbattuti per tutta la vita, ben consci della loro mortalità, per lasciare un segno durevole, meglio eterno, del loro giro turistico su questa palla quasi tutta coperta d’acqua. A costoro dico: stronzi!
Nel migliore dei casi la palletta smetterà di vivere. Tra tanto tempo, ok. Ma lo farà. E il vostro segno tangibile, a meno che voi siate proprio quelli che hanno scoperto il modo di salvare l’umanità dall’estinzione, scomparirà con lei.

E allora rimpiangerete di non aver mandato a cagare quei lunghi anni di studio, tutti i sacrifici fatti per guadagnare rispetto, lavoro e posizione. Tutte le volte che avete anteposto gli interessi di una ditta ai vostri. Tutte le scopate che non vi siete fatti, per paura, per distrazione o perché eravate in ufficio a fare gli straordinari. Penserete a tutte le sbornie divertenti che non avete avuto. Alle vacanze a cui avete rinunciato e alle persone che non avete mandato affanculo, per opportunità o codardia.

E a voi che sprecate tempo a leggere queste stronze righe dico: svegliatevi. Divertitevi, godete. Andate a scopare, bere, ballare, baciare, lettera e testamento.

Io magari vi raggiungo dopo, se ce la faccio, che devo finire una cosa qui in ufficio, che domani c’è una scadenza importante e il mio capo poi se la prende con me. Ma non so, al limite ci sentiamo per telefono, eh. Ma voi andate, ok?

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