Avviso ai piratanti

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Quante volte ci sarà capitato di vedere uno di questi avvisi, prima del film che avevamo deciso di guardare. Parecchie, vero? Ma quante volte ci siamo soffermati a leggere quello che c’è scritto su uno di questi cosi? No, dico, leggere veramente: che lo sappiamo tutti che è una cosa tipo: "la pirateria è una roba brutta e se copio questo DVD mi viene Ebola" etc. etc.

Però, visto che questi affari non si possono saltare (a meno che io non abbia copiato il film e sbloccato la navigazione, cosa peraltro impossibile, altrimenti avrei preso Ebola e non sarei qui a scrivere), tanto vale darci un’occhiata che magari si trovano cose interessanti. Che, chissà perché, quando ripenso a questi avvisi mi viene sempre in mente l’immagine di una piattaforma petrolifera, cazzo c’entrerà, poi?

No, davvero, anche se lo fai "a mero titolo esemplificativo", come diavolo può esserti venuto in mente di indicare pure le piattaforme petrolifere? Cioé, non è che siano cose che si vedono tutti i giorni, no? Ma poi, anche se ce ne fossero milioni, con miliardi di persone che ci vivono dentro, insomma, ‘sti poveretti si fanno un mazzo tanto, spesso devono starci per dei mesi, prima di scendere a terra e tu, si dico proprio a te che te ne stai seduto nel tuo ufficetto del cazzo a inventare norme assurde, TU vuoi pure impedire a questa gente di vedersi un film ogni tanto? Eppoi nel 99% dei casi ‘ste piattaforme sono talmente lontane dalla costa che non si becca neppure la TV. Che ne dici, idiota, a scacchi possono giocare? E rubamazzetto? Possono leggersi un libro o devono venire a chiederti il permesso? Che poi non hai neppure specificato se nella loro stanzetta privata possono farsi i cazzi propri oppure in TUTTA la piattaforma è vietato proiettare il tuo filmetto del belino.

Ma il colpo di genio l’hai sfoderato indicando gli OSPEDALI. No, dico, GLI OSPEDALI! Posti zeppi di scrocconi di merda che non vedono l’ora di prendersi qualche bella malattia infettiva, meglio se incurabile (Ebola!), per farsi ricoverare e vedere a scrocco qualche bel film. Oppure medici e infermieri che magari si nascondono dai pazienti fino a quando non scoprono se i Ghostbusters riusciranno a far fuori Zuul e il Marshmallow Man. O quei maledetti bambini che magari si vedono Dumbo senza neppure pagare i sacrosanti diritti d’autore.

Discorsi simili si potrebbero fare per Carceri e Scuole, e voglio pensare che Compagnie Aeree sia un refuso di traduzione, che probabilmente è più importante indicare i velivoli, piuttosto che gli uffici delle Compagnie, ma magari invece intendevi proprio quelli, mah.
Quello che mi preme dire è che proprio non sopporto questa precisa volontà delle majors cinematografiche e musicali di trasformarci da acquirenti di un prodotto a fruitori di un servizio. Insomma il DVD che compriamo non è che sia proprio nostro, e in futuro lo sarà anche meno. Sono allo studio supporti che smettono di funzionare dopo un certo numero di visioni, come fosse una pay-per-view. Si sta pompando lo streaming di contenuti, un po’ perché a regime è un sistema più economico (lo ammetto, si evita il costo del supporto, della spedizione etc.), ma anche perché si ha un controllo maggiore sul cliente. Sarà che io per i film sono un po’ feticista, ma preferisco ancora il buon vecchio disco, con la copertina fica, e che posso vedere come e quando voglio io, senza dover trattare ogni volta con chi mi offre il contenuto.

Poi vabbé, le leggi sui diritti d’autore tendono a punire in maniera molto pesante i trasgressori, soprattutto in America, ma le majors stanno facendo molte pressioni anche sul Parlamento Europeo che, finora, non ha ancora calato del tutto le braghe. Verrebbe da dire "in maniera troppo pesante", visto che a volte le pene sono decisamente spropositate rispetto al reato commesso, ma questo, in effetti è un altro discorso. Che adesso, comunque, non ho voglia di iniziare.

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