ARTErna-mostra

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Il fatto è che a Genova, in queste settimane, c’è la mostra Romantici e Macchiaioli. Visto che Seaweeds, Spassky e io ci bulliamo sempre con gli amici al bar di curare una rubrica che parla d’arte (in senso molto lato, a essere sincero), ci saremmo sentiti degli ipocriti a non andarci, soprattutto nella nostra città. Per questo motivo, sabato pomeriggio, in un orario ancora da definire ma che con buona approsimazione sarà compreso tra le 14 e le 19, entreremo a Palazzo Ducale, armati di taccuini penne e macchine fotografiche, in cerca di materiale per ARTErnativa. Poi andremo a bere, di sicuro.
E già che ci siamo abbiamo deciso di estendere l’invito a tutti i volenterosi che volessero per sbaglio aggregarsi all’allegra comitiva. Spassky avrebbe dovuto mandare un invito per e-mail a tutti gli iscritti, ma se n’è dimenticato, allora ne approfitto per annunciarlo sul blog. Quindi se vi va, fate un fischio: ma, se volete essere proprio sicuri di ricevere risposta, è meglio se ci scrivete…

Per celebrare questa solenne occasione, eccovi un numero arretrato di ARTErnativa. Ma mica un numero a caso, vi sembriamo persone che fanno le cose alla cazzo? Il quadro in questione è quello che sta sulle locandine che pubblicizzano la mostra. Solo che noi l’avevamo recensito già a gennaio, dimostrando ancora una volta una grande preveggenza. O un formidabile culo.

Giovanni Fattori
Nascondino a cavallo

Olio su Tavola, 1872
Roma, collezione privata
 
Arruolarsi nella Legione Straniera non è quell’impresa affascinante ed esotica che per generazioni ci hanno fatto credere. Ti ritrovi in un forte, in mezzo al deserto, a scrutare il nulla che ti circonda. La verità è che ci si annoia parecchio. Per questa ragione i legionari da sempre inventano dei giochi per tenere alta la concentrazione durante quei lunghi turni di guardia. Per un certo periodo il gioco più in voga fu il nascondino a cavallo, qui rappresentato dal pittore macchiaiolo Giovanni Fattori. Ma questa variante equestre del noto passatempo per bambini venne accantonata quando i legionari capirono che esistevano solo due nascondigli praticabili: oltre il muro di cinta e dietro il covone di paglia.

Giovanni Fattori - Nascondino a Cavallo

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